Bambini maglia calcio larga

2001 Almanacco illustrato del calcio – La Storia 1898-2004, p. Nel 1982, invece, si verificò una vera e propria rivoluzione nel design dello stemma della società partenopea: per la prima e unica volta nella storia del club, infatti, la mascotte della squadra azzurra divenne parte integrante del nuovo emblema. Successivamente, inoltre, tale emblema fu oggetto di due ulteriori restyling: in una prima variante, la «N» fu rimpicciolita e assunse il design già adoperato per lo stemma «a botte» di fine anni cinquanta e al disotto di essa fu inserita la scritta SSC NAPOLI, che seguiva l’andamento curvo dello scudo; in una seconda variante, infine, furono inserite, nella parte bassa del bordo dorato, tre linee sequenziali che richiamavano i colori della bandiera italiana. Nella Coppa d’Africa 2023, il Camerun fu sorteggiato da Gambia, già battuto nella rassegna iridata di due anni prima ai quarti, la Guinea e i campioni in carica del Senegal, e arrivò secondo dietro a quest’ultimo con 4 punti al pari della Guinea (che li seguirono nel turno successivo della fase a eliminazione diretta) in virtù della vittoria per 3-2 in rimonta contro i gambiani all’ultima partita.

Tale logo fu caratterizzato dall’introduzione di alcuni elementi di novità riguardanti la corona circolare e il disco centrale: il colore della corona, infatti, passò dal bianco al blu, mentre la scritta riportata al suo interno da nera divenne bianca, inoltre, anche per quest’ultima, quale tipo di carattere fu scelto il Times New Roman, già proprio della «N»; al disco centrale azzurro, infine, fu aggiunta una bordura bianca. A partire dalla stagione 1989-1990, la pratica di adoperare più varianti dello stemma cadde in disuso e l’unico logo adoperato fu quello con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» bianca. La versione con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» di color oro, sebbene assai diffusa, non fu mai adoperata per le divise da gioco: nel quadriennio 1985-1989, infatti, sulle maglie casalinghe compariva la versione con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» bianca, oppure, quando il logo non era cucito ma stampato, una versione monocromatica in bianco sullo sfondo azzurro della casacca; sulle divise da trasferta, invece, poteva essere riprodotta – oltre alla variante con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro ed «N» bianca – una versione con corona blu, scritta bianca, disco centrale azzurro e «N» blu, oppure, quando il logo non era cucito, ma stampato, una versione monocromatica in blu sullo sfondo bianco della casacca.

La riproduzione dell’emblema realizzata per le maglie della squadra azzurra, però, non rispecchiava il medesimo design: difatti, lo scudo era bianco (ovvero azzurro per le divise da trasferta) e su di esso campeggiava una «N» azzurra (ovvero bianca per le divise da trasferta) in maiuscolo e priva di grazie. L’area centrale dell’emblema rimase invariata e, dunque, caratterizzata dalla classica «N» maiuscola in Times New Roman. Una variante dell’emblema sostitutiva il bianco all’azzurro. La quinta divisa della stagione 2020-2021, cioè quella frutto della collaborazione tra l’allora sponsor tecnico Kappa e Marcelo Burlon, era caratterizzata, invece, da un logo totalmente nero sul quale campeggiava, realizzata in bianco, la «N» e sempre bianco era il bordo posto intorno al disco interno. A partire dal 1806, inoltre, il cavallo sfrenato di nero in campo d’oro divenne insegna della provincia di Napoli, nonché fu assurto a rappresentare il Regno di Napoli, nelle armi dei sovrani napoleonici. In relazione a quest’ultimo aspetto, il cavallo di Nilo è sfrenato, mentre quello di Capuana è fermo; quanto agli smalti, invece, è possibile rilevare che l’arme del seggio di Nilo presenta il campo d’oro e la figura di nero, mentre, nell’arme di Capuana, il campo è d’azzurro e la figura è d’oro.

Le lettere A e C erano sostituite da due S, mentre, in punta, sulla scritta NAPOLI, compariva, con un carattere di dimensioni diminuite, la parola CALCIO, il tutto di colore bianco. Nel 2019 e nel 2021, vennero concepite due particolari versioni del logo, entrambe bicromatiche, ciascuna riprodotta su altrettante divise speciali lanciate dal club in quegli anni. Nell’ambito della comunicazione visiva, questo wordmark viene adoperato da solo o accompagnato dal logo, che lo precede o lo sovrasta. Tra la fine degli anni 2010 e l’inizio degli anni 2020, la comunicazione visiva del club ha cominciato a essere caratterizzata dal sempre più frequente utilizzo di una nuova variante del logo, che, inizialmente, non rimpiazzò, ma, in qualche modo, affiancò quello tradizionale, ponendo in essere un graduale processo di avvicendamento: le forme che componevano il logo – disco e corona – sono state svuotate del proprio riempimento cromatico e, dunque, semplificate, lasciando in essere il solo contorno.

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