Non ce n’era bisogno, ma è stata l’ennesima dimostrazione che il calcio occupa l’ultimo posto nei loro interessi. Nei primi anni, la disciplina era nota in Italia come «calcetto», come testimoniano le denominazioni delle prime federazioni nazionali (Federazione Italiana Calcetto e Lega Italiana Calcetto). Gli inizi non furono affatto facili: oltre al fatto che mancava ancora l’esperienza nel settore della produzione di macchine per cucire, il giovane Adam Opel dovette scontrarsi anche con l’astio che egli suscitava nei cuori e nelle menti dei sarti locali, assai adirati per la concorrenza che una macchina per cucire avrebbe potuto costituire. In passato è stata anche una casa costruttrice di macchine per cucire, biciclette e motociclette. Nel corso degli anni a venire, la produzione aumentò significativamente, grazie anche al successo di modelli come la Delphin e la Perfecta, vere colonne portanti della produzione di macchine per cucire Opel nel corso degli ultimi anni del XIX secolo e dei primi anni del secolo successivo. Il futuro fondatore della Casa di Rüsselsheim compì infatti i suoi primi passi nel settore dell’industria delle macchine per cucire nel 1858, presso un’azienda francese, la Journaux-Leblond, con sede a Parigi. Durante i primi anni di produzione, poiché i metodi di produzione dell’acciaio in Francia furono ritenuti di miglior qualità rispetto a quelli utilizzati in Germania, per fabbricare in loco alcuni componenti, la neonata fabbrica di Rüsselsheim si approvvigionò di acciaio proprio presso alcuni fornitori francesi, in particolare presso il fratello Georg Opel, che aveva aperto una propria attività nel settore metallurgico proprio a Parigi.
Per sapere con certezza il futuro delle due società lunedi 9 luglio verso le 21 è prevista una partitella a Corcagnano con i ragazzi di Gaione, accorrete numerosi! I primi esemplari di bicicletta costruiti dalla Opel furono sostanzialmente dei velocipedi a ruota alta, ma ben presto la fabbrica si sarebbe orientata verso le vere e proprie biciclette, considerate più sicure e meno soggette a rovinose cadute. Una delle particolarità nella gamma di articoli che la Opel aveva a catalogo durante i primi anni di produzione stava nella presenza di una cucitrice per calzolai, un arnese pensato proprio per fabbricare calzature. Tale modello era identico in tutto e per tutto alla prima moto prodotta e commercializzata dalla ceca Laurin & Klement (l’antenata della Škoda). Poco dopo tutto sarebbe andato a rotoli, tutto sarebbe tornato alla normalità. Pallotta, in partenza per Roma dove assisterà al derby, parla per la prima vota a tutto campo, affiancato dal suo amministratore delegato, Italo Zanzi. Durante l’ultimo decennio del XIX secolo, la Opel pensò ad una soluzione per eliminare la trasmissione a catena sulle ruote posteriori: anche altre Case costruttrici stavano sperimentando alcuni sistemi volti allo stesso fine.
Durante gli anni ’20, la Casa di Rüsselsheim divenne il maggior costruttore di biciclette al mondo. Ma nel frattempo la Opel aveva diversificato ormai da molti anni la propria attività. Si sottolinea però, qui, un classico ancora lontano da ogni stravolgimento: una divisa degli anni ’70 con la banda rossa verticale (ispirata all’iconico Ajax) su sfondo blu. ClassicFootballShirts – se eri alla ricerca di siti dove comprare maglie da calcio vintage, in quanto vuoi recuperare una divisa “storica” della tua squadra del cuore, questo portale potrebbe essere ciò che fa al caso tuo. La seconda maglia è di colore bianco divisa da una banda verde, in alto a sinistra e in basso a destra presenta delle righe verticali verdi. Si trattava insomma di un prezzo decisamente basso da pagare. Tale soluzione tecnica fu d’altro canto assai costosa, perciò la Kettenlos riuscì a ritagliarsi solo un ruolo di nicchia nel mercato delle biciclette a causa del suo prezzo elevato (420 marchi contro i 340 richiesti per la più costosa fra le biciclette a catena, mentre la meno costosa scendeva addirittura a 215 marchi). Mancava l’esperienza, per cui si scelse un partner già avviato su cui appoggiarsi. Fu così che già nel 1898, per una cifra di 116.687 marchi, la Adam Opel KG rilevò la Anhaltische Motorwagenfabrik, il personale della fabbrica, i diritti di produzione delle autovetture in gamma e di utilizzo del marchio Lutzmann.
1622 Castel di Lama: vince al ‘Turista per 10 anni’. Invece, tra i modelli di macchina per cucire che riscossero maggiori consensi vanno menzionate quelle commercializzate con le denominazioni di Fortuna (lanciato nel 1869) e Sophia (lanciato nel 1870). Quest’ultimo prese il nome dalla moglie di Adam Opel, con la quale l’imprenditore tedesco era convolato a nozze nel 1868. Nel 1870, la produzione di macchine per cucire raggiunse le 15.000 unità. Per questo, nel 1908 la Kettenlos scomparve dal listino e dai piani produttivi della Casa di Rüsselsheim. Le macchine per cucire furono il primo, e probabilmente il più grande amore di Adam Opel in quanto costituirono la base della sua formazione professionale quando era ancora giovane, subito dopo gli studi. Fu promotore di una politica riformista che gli valse la fama di monarca illuminato. Dopo gli studenteschi ho cominciato a giocare col club e non ho più smesso. Visto il successo solo parziale di tale modello, alla Opel si preferì avere in catalogo dei prodotti che garantissero vendite in massa, in maniera tale da poter ridurre i prezzi di vendita senza per questo compromettere gli utili, ma anzi, consolidarli. Le capacità di lavorare l’acciaio non mancarono, visto che il padre di Adam Opel era un fabbro assai conosciuto in zona.