Maglie calcio spalle

Le Tattiche del Calcio a 5 secondo Prospero Brum Paoli Sempre nell’ambito del calcio giovanile, da non dimenticare quanto era avvenuto nel 1950, quando l’imprenditore e sportivo Lino Spagnoli – poi futuro presidente del club alla fine del decennio seguente – aveva fondato la Grifo. All’inizio del XXI secolo Manuele Blasi vestì le maglie dell’Under-20 e dell’U-21, nel primo caso assieme a Emanuele Berrettoni e nel secondo con Fabio Gatti. Per quanto concerne le nazionali italiane giovanili, tra gli anni 1970 e 1980 inanellarono varie presenze nell’U-21 Celeste Pin e Daniele Tacconi, con l’ultimo che partecipò anche al campionato europeo di categoria del 1980; otto anni dopo toccò poi a Fabrizio Ravanelli esordire in azzurro con la prima convocazione nell’U-21 di Serie C. A metà degli anni 1990 Gennaro Gattuso giocò con l’Under-18, disputando poi l’Europeo U-19 chiuso al secondo posto, mentre Roberto Goretti vestì varie volte la maglia dell’U-21, fregiandosi poi con l’Under-23 della medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo del 1997 (pur non scendendo in campo nell’occasione neanche per una partita).

Il più longevo allenatore dei grifoni è Guido Mazzetti il quale, a periodi alterni, ricoprì l’incarico per quattordici stagioni dal 1950 al 1972. Di rilievo anche le guide tecniche di Mario Malatesta negli anni 1940, Mario Colautti negli anni 1980, Pierfrancesco Battistini e Andrea Camplone negli anni 2010 e Fabio Caserta negli anni 2020, tutti vincitori di campionati o trofei nazionali durante la loro militanza perugina. 87 stagioni sportive disputate a livello nazionale a partire dall’esordio nel Direttorio Divisioni Inferiori Sud. La tradizionale maglia della formazione umbra è storicamente a predominanza rossa – talvolta con colletto e bordini delle maniche, o altri inserti, in bianco -, abbinata a dei pantaloncini bianchi con dettagli rossi e a dei calzettoni rossi con finiture bianche; soltanto a metà degli anni 1920 ci fu una significativa variazione, quando la squadra disputò stabilmente alcune stagioni indossando una maglia a righe verticali bianche e rosse. 1935 – Il club in estate scioglie la vecchia Prima squadra e riparte dai campionati dilettantistici con la ex Seconda squadra.

Intanto, nei primi mesi del 1929, le forze sportive cosentine, che non sopportano la sottomissione dello sport alla politica, rifondano il Cosenza rossoblù, stavolta con la denominazione Cosenza Sport Club. 1929 – Il club riprende la denominazione di Associazione Calcio Perugia. Infine, nel panorama globale della Lega Pro, tra il 2012 e il 2014 il club biancorosso è diventato il primo a fare proprie entrambe le Supercoppe di categoria, sia quella di Prima che di Seconda Divisione. Ammesso nel campionato di Prima Divisione inaugurato dal Direttorio X Zona. 2019 Inizia la collaborazione con la Vadese Sole Luna per quel che riguarda la Prima Squadra, partecipando come Vadese Zola, al campionato di Eccellenza. Il campo della Pistoiese viene squalificato per 6 mesi. In campo internazionale annovera un secondo posto, nel 1979, e due terzi, nel 1977 e 2002, al Torneo di Viareggio, assieme a un’altra semifinale raggiunta nel 1995, oltre a tre vittorie, nel 2003, 2004 e 2015, al Torneo Rocco.

Sebbene fin dal 1912 fosse sorto un comitato volto a promuovere la costruzione di uno stadio cittadino per il calcio, è solo nel 1937 che vide la luce un catino prettamente dedicato all’attività, il Santa Giuliana, piccolo impianto eretto nel centro storico della città, e che prende il nome dall’omonima chiesa presente a poca distanza. Il Perugia svolge le sue sedute di allenamento nel centro sportivo di Pian di Massiano, nei pressi dello stadio Curi. Lo stadio – progettato da Luigi Corradi e realizzato dalle ditte dell’ex presidente Spartaco Ghini – venne costruito a tempo di record, in quattro mesi, grazie all’utilizzo di molti elementi prefabbricati. Le squadre possono decidere di ridurre il tempo di gioco ufficiale per circostanze attenuanti, come l’oscurità imminente, purché la decisione venga presa prima dell’inizio della partita. Tuttavia, non è affatto infrequente vedere la squadra giocare partite con una casacca uniforme cromaticamente, cioè coi pantaloncini bianchi soppiantati da quelli rossi; in alcune stagioni, soprattutto a cavallo degli anni 1980 e 1990, questo abbinamento monocromatico è divenuto quello fisso della prima divisa ufficiale. La stagione con il tecnico livornese però non migliora e, escluso un filotto a inizio anno solare, la squadra rimane sempre in zona rossa.